Canzone di primavera
Quando erba nuova e nuova foglia nasce
E sbocciano i fiori sul ramo,
E l’usignolo acuta e limpida
Leva la voce e dà principio al canto,
Gioia ho di lui, ed ho gioia dei fiori,
E gioia di me, e più gran gioia di madonna:
Da ogni parte son circondato e stretto di gioia,
Ma quella è gioia che tutte le altre avanza.
Tanto amo madonna e l’ho cara,
E tanta reverenza e soggezione ho per lei,
Che di me non ardii parlarle mai
E nulla chiedo da lei, nulla pretendo.
Ma ella conosce il mio male e il mio duolo
E quando le piace mi benefica e onora,
E quando le piace io sopporto la mancanza dei suoi favori,
Perché a lei non ne venga biasimo.
Mi meraviglio come posso resistere
Che non le manifesti il mio talento:
Quand’io veggo madonna e la miro,
I suoi begli occhi le stanno così bene!,
A stento mi tengo dl correre a lei.
Così farei, non fosse per timore,
Ché mai vidi corpo meglio modellato e colorito
Agli uffici d’amore così tardo e lento.
Bertrand de Ventadorn
Continua domani
L’ha ribloggato su Napoli ieri oggi e domani.
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