La sorte dei mortali
Circonfusi di luce,
per morbide plaghe,
voi vi aggirate lassù.
Numi beati!
E vi disfiorano (1)
le fulgide brezze celesti
lievi
come musiche dita (2)
le sacre corde dell’arpa.
Non oppressi dal Fato
respiran gli dèi
con dolce respiro
del tenero bimbo nel sonno.
In umile boccio raccolta,
immacolata,
eternamente fiorisce
l’anima loro: (3)
e gli occhi beati
guardano sereni
in una imperitura chiarità. (4)
Ma la sorte, ai mortali,
destina
non trovar pace
in verun luogo, mai.
Scompaiono
Cadendo ciechi
da un’ora nell’altra,
com’acqua montana scagliata
di rupe in rupe (5)
pel corso degli anni
verso l’Ignoto
laggiù.
Friedrich Holderlin – da la lirica di Holderlin
Bella poesia
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