La città nell’Alto Medioevo

Le “Diaconie” e le antiche cattedrali
Davvero numerose furono le chiese nella Napoli altomedioevale, ma di esse ci è giunto ben poco, talora soltanto qualche vaga notizia, in conseguenza sia delle distruzioni causate dalle guerre e dai terremoti, sia delle trasformazioni strutturali avvenute nel corso dei secoli.
Tra gli edifici sacri un gruppo di notevole importanza fu costituito dalle “diaconie”, così denominate dal diacono che ne sovrintendeva l’amministrazione. Dotate di cospicue rendite, queste strutture disponevano spesso di hospitia, ovvero di ambienti destinati all’assistenza agli indigenti, cui veniva offerto ricovero e sostentamento.
A causa della loro funzione e della loro importanza, queste chiese sorsero – come ricorda A. Venditti in “Architettura bizantina nell’Italia Meridionale”, Napoli, 1967 – nella zona più popolata della città, tra la residenza ducale del Monterone e l’Episcopio.
La Diaconia di Sant’Andrea al Nilo era ubicata là dove è oggi situata la Chiesa dei Tavernari ed era dedicata ai Santi Andrea e Marco. L’edificio era stato edificato nel VI secolo e in seguito, nel IX secolo, gli fu annesso un Hospitium destinato ad offrire ricovero e vettovaglie non soltanto ai poveri della città, ma anche ai pellegrini di passaggio.
Nella seconda metà del VII secolo fu fondata la Diaconia di San Gennaro all’Olmo da parte del vescovo Agnello, che provvide a far edificare nei suoi pressi dei locali destinati all’assistenza ai bisognosi, ai quali volle, tra l’altro, che periodicamente fosse fornito del sapone per la loro igiene fisica: fatto assai raro in quel tempo. Continua domani.