L’età dei Normanni – 12
L’organizzazione del territorio – 2
Se in queste dimore si installarono i cavalieri, dando vita alle cosiddette “signorie catastali”, i vertici del potere ebbero sede nelle città. L’organizzazione politico-militare si trasformò in una struttura di tipo piramidale, la cui base era costituita da numerosi milites, al di sopra dei quali vi erano dodici conti, ad uno o due dei quali era riconosciuta la preminenza gerarchica: al vertice era collocato il principe.
All’interno della rinnovata struttura territoriale l’inurbamento si sviluppò attraverso la proliferazione di dimore all’interno e all’esterno delle mura castrali, e fu favorito dalla nascita di mercati e, soprattutto, dal coinvolgimento delle gerarchie ecclesiastiche.
A questo proposito i Normanni cercarono di far coincidere le strutture parrocchiali locali con i nuovi insediamenti imperniati sui castelli, coinvolgendo le abbazie, e in misura minore, i vescovati, che acquisirono forti connotazioni territoriali.
Questa rete diocesana e signorile rientrò nel più ampio ambito delle contee, nello stesso modo in cui le circoscrizioni ecclesiastiche minori erano incorporate nelle diocesi. Contee e diocesi facevano a loro volta capo alla città, considerata capoluogo politico-amministrativo e residenza comitale, ma anche centro religioso e dimora vescovile, secondo una netta bipolarità tra potere politico e spirituale, rappresentati dal castello e dalla cattedrale o dall’episcopio, situati agli estremi opposti del centro civico. Continua domani.