Note alla poesia Sera d’ottobre
ridere: risplendere.
al presepe: alla stalla.
tarde: che procedono lentamente.
foglie stridule: le foglie secche scricchiolano sotto il piede del povero.
Note alla poesia Sogno
Nulla era mutato: da quando il poeta vi era stato l’ultima volta.
Stanco… come da un viaggio: parole semplicissime per indicare anni di pena, di miseria, di umiliazioni, di disperazione, che il poeta dovette affrontare dopo la serie di lutti per cui risultò quasi completamente distrutta la sua già numerosa famiglia; e quello stanco ripetuto al principio del verso successivo rende con efficacia l’immagine di chi, in un attimo di quiete stupita e dolorosa, torna indietro con l’immaginazione e solo allora avverte la stanchezza che quasi non sentiva durante il faticoso cammino.
La gioia di tornare ai luoghi cari è velata dalla pena che dà il pensiero di non trovare più i propri cari.
La gioia è divenuta dolcezza, qualcosa, cioè, di più intimo, di più tenero, ed analogamente la gran pena si è mutata in angoscia muta: lo stato d’animo di chi corre verso i luoghi amati si è trasformato in quello di chi, arrivatovi, si sofferma a considerare fatti antichi e presenti, nella loro irrevocabile e, in questo caso, drammatica realtà.