Al tempo degli Svevi – 4
Federico II, i mercanti e i forestieri – 4
Un discorso a parte merita invece la comunità ebraica, che in età sveva doveva comporsi di un migliaio di individui, per lo più residenti alle falde della collina del Monterone, nel luogo dove era sorto, in epoca ducale, il palazzo del console. I membri della comunità ebbero una certa rilevanza nella tradizionale attività di “prestatori”, ma non va dimenticata neppure una “tintoria giudaica” che Federico II, per ragioni fiscali, volle impiantare nel distretto.
La nascita dell’Università
Tra le attività di Federico II un ruolo preminente ebbe la promozione della cultura. A Palermo, naturale punto di incontro tra molteplici civiltà, (greca, latina, araba, giudaica) l’imperatore aveva creato una corte che divenne, nel corso del XIII secolo, un centro di intensa vita intellettuale, alimentata dalle ricerche di geografi arabi, dalle traduzioni dei grandi astronomi e matematici dell’antichità, dalle prime altissime espressioni di poesia lirica in volgare. L’imperatore stesso si cimentò con la poesia, così come i suoi figli Enzo, Manfredi, Federico d’Antiochia e suo suocero Giovanni di Brienne. Inoltre molti intellettuali, come Pier delle Vigne, Iacopo da Lentini, Iacopo d’Aquino, Folco Ruffo, Odo delle Colonne, furono legati all’imperatore con incarichi nella corte o nell’amministrazione. Continua domani.