I Marinai – Navigatori, Pescatori, Rematori e Pescivendoli – 13
Ischia e Procida, come due nemici, stan quasi l’una a fronte dell’altra. Esse guardansi di lontano, ma senza potersi ben discernere in volto. Ogni giorno dall’una e dall’altra riva partir deggiono le barche che mettono le isole in comunicazione con la capitale e si fan cambio di uomini e di cose, ma il tempo imperversa, l’orizzonte s’annebbia e i cavalloni si frangono nelle brune punte degli scogli, come arieti di guerra nelle irte mura d’un castello.
Il canale è sfrenato a tempesta, l’onda fa paura – gl’isolani stanno come le isole a fronte l’uno dell’altro, e giudicano severamente de’loro compagni. Ambo le rive hanno pronte alla vela le barche…
Chi partirà prima? Il marinaio di Procida o quello d’Ischia?
Il vento fortunale scorre sibilando sui flutti e pare che gridi – Non v’affidate a fragile barchetta.
Chi vincerà nella tenzone?
Ma sulla riva Procidana i marinai si stringon tra loro a consiglio, danno un bacio ai fanciulli, e lanciansi nelle barche. Il bollaccone (nome di una vela) batte con istrepito, la scotta si tende, i remi d’ambo i lati come natatoi d’un pesce, si allungano – la barca di Procida cavalca i marosi, gli evviva misti a qualche singulto di pianto accompagnano il fremer del vento. I cavalloni nascondono il piccolo legno che dura fatica a risorger sull’onda, e affonda poi in vortici più spaventosi. Continua domani.
Mi piace e sono curioso. Allora a domani. Ciao e grazie.
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ciao grazie e a domani. buona serata
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