L’angolo della Poesia

La cavalla storna

Nella Torre il silenzio era già alto.

Sussurravano i pioppi del Rio Salto.

I cavalli normanni alle lor poste

frangean la biada con rumor di croste.

Là in fondo la cavalla era selvaggia,

nata tra i pini su la salsa spiaggia;

che nelle froge avea del mar gli spruzzi,

ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.

Con su la greppia un gomito, da essa

era mia madre; e le dicea sommessa:

“O cavallina, cavallina storna,

che portavi colui che non ritorna;

tu capivì il suo cenno ed il suo detto!

Egli ha lasciato un figlio giovinetto;

il primo d’otto tra miei figli e figlie;

e la sua mano non toccò mai briglie.

Tu che ti senti ai fianchi l’uragano,

tu dài retta alla sua piccola mano.

Tu ch’ai nel cuore la marina brulla,

tu dài retta alla sua voce fanciulla”.

Giovanni Pascoli – da canti di Castelvechio

Continua domani.

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